Mercato veicoli industriali, estate 2025 altalenante

Il mercato dei veicoli industriali ha oscillato nei mesi tra luglio e agosto 2025. A luglio il mercato dei veicoli industriali con massa complessiva superiore a 3,5 t segna una crescita, registrando un incremento del 9,7% rispetto allo stesso mese del 2024. Le immatricolazioni totali hanno raggiunto le 2.856 unità, contro le 2.604 dell’anno precedente. I veicoli pesanti sopra le 16 t mostrano una crescita dell’11,3%, con 2.423 immatricolazioni contro le 2.177 del 2024. 
Ad agosto, invece, il mercato torna a segnare un calo, con un totale di 1.308 immatricolazioni, in flessione del 3,3% rispetto alle 1.352 dello scorso anno. In crescita risultano i veicoli leggeri da 3,51 a 6 t, che aumentano del 47,7%, passando da 44 a 65 unità, così come i mezzi da 6,01 a 15,99 t, che con 162 unità migliorano la performance del mese del 2024 (+5,2%).

I dati di fine agosto attestano la significativa flessione del mercato (-10,4% da gennaio) e confermano come lo scenario resti caratterizzato da gravi criticità. Ad oggi, infatti, non risultano nell’Agenda del Governo misure di sostegno in grado di contribuire nel breve-medio termine a
risollevare le sorti di un comparto strategico per l’economia del Paese. È motivo di rammarico constatare come il settore venga ancora una volta relegato a un ruolo marginale nelle priorità
della politica, nonostante il suo comprovato contributo alla crescita del PIL nazionale”,
ha commentato Paolo A. Starace, Presidente della Sezione Veicoli Industriali di UNRAE.
"Ad aggravare la situazione – prosegue Starace – si aggiungono le dichiarazioni intempestive
circa ipotetici contributi straordinari e di rilevante entità per il rinnovo del parco circolante, che hanno generato aspettative nelle aziende di autotrasporto, a detrimento di una domanda già
fortemente contratta. Con l’approssimarsi delle interlocuzioni relative alla nuova Legge di Bilancio, auspichiamo che l’Esecutivo, pur nella consapevolezza delle ristrettezze delle risorse disponibili, individui misure concrete che restituiscano fiducia alle imprese. Un impegno quanto mai necessario in un contesto in cui gli stringenti obiettivi europei di decarbonizzazione e le conseguenti, pesanti
sanzioni – inspiegabilmente non rimesse in discussione a Bruxelles, a differenza di quanto accaduto per il comparto auto – rischiano di compromettere la stabilità delle Case costruttrici di veicoli pesanti e la propria competitività rispetto a Gruppi extraeuropei".


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