Un Autovelox "buono"? quello per scovare chi non è in regola con la RCAUn plebiscito l'indagine di Prima Assicurazioni per verificare l'opinione degli italiani riguardo i "furbetti"





(descrizione)Indagine di Prima Assicurazioni, commissionata a Nielsen, riguardo il rapporto che gli italiani hanno con l’autovelox e altri strumenti di controllo della velocità ma usati per verificare il pagamento della RCA. Quasi nove su dieci si dicono favorevoli all’utilizzo di Telepass, Autovelox, ZTL e Tutor per scoprire automobilisti e motociclisti che circolano senza assicurazione. L’88,9% è d’accordo infatti con Ivass e Ania, che propongono di modificare la legge per permettere l'utilizzo di rilevatori a distanza, opportunamente omologati, per avere un controllo costante sul territorio. 

(descrizione)Secondo una stima di Ania, in Italia i veicoli non assicurati in circolazione sono circa 2,6 milioni, con un mancato incasso di premi per le imprese di assicurazione pari a circa 1 miliardo di euro.

 

Purché la privacy sia salvaguardata

Se le famiglie italiane sono giustamente sensibili al tema dell’evasione dell’Rc auto, lo sono tuttavia altrettanto a quello della protezione dei dati personali. Infatti, sempre guardando al totale degli intervistati, usare Telepass, Autovelox, ZTL e Tutor è assolutamente giusto per il 61,2%, mentre il 27,7% è d’accordo sull’utilizzo purché avvenga entro alcuni limiti che garantiscano la tutela della privacy degli automobilisti. Tra i contrari, l’8,7% preferirebbe misure meno invasive per la lotta all’evasione e il 2,4% ritiene sbagliata o inefficace la misura, qualora venisse attuata.

“I risultati che ci restituisce l’indagine non ci stupiscono, al contrario confermano che gli italiani hanno senso civico e che riconoscono nell’Rc auto un fattore di protezione necessario per sé e per gli altri e, come tale, non deve essere aggirato”, ha commentato Giacomo Testa, Head of Analytics di Prima Assicurazioni. “Concordiamo – ha proseguito - sull’opportunità di fare ricorso anche alla tecnologia per arginare un problema come quello dell’evasione che non rappresenta solo un danno economico  per il settore, ma soprattutto un rischio per le persone”.