I corrieri sognano la tecnologia ma ne usano pocaAncora una conferma da una indagine Scandit: sistemi troppo arretrati e fallaci






Secondo una ricerca condotta da Scandit, leader della smart data capture, i corrieri sono piuttosto scontenti di come devono gestire le loro attività quotidiane, a causa di un supporto tecnologico non all’altezza. Il report Global Delivery Insight - Driver Technology in the Last Mile ha coinvolto oltre 1.200 corrieri di 11 Paesi in tutto il mondo, il 30% dei quali opera nella gig economy, il 23% con contratti a breve termine e il 47% è impiegato da aziende di last mile delivery – in Italia, rispettivamente 21%, 26% e 53%. 

(descrizione)Nove su dieci addetti alla distribuzione dell’ultimo chilometro lamentano la scarsa funzionalità dei dispositivi utilizzati per le consegne, sia che si tratti del palmare da scansione dedicato o di uno smartphone (quest’ultimo è il dispositivo professionale più utilizzato, al 78%). Quasi un terzo (30%) vorrebbe poter scansionare più di un codice alla volta, il 17% ha problemi con i codici a barre danneggiati e il 18% ha difficoltà in condizioni di scarsa illuminazione. 

 

Gli italiani per l’aggiornamento in tempo reale

I corrieri italiani hanno dichiarato di preferire, con il 40%, gli aggiornamenti e le modifiche in tempo reale delle consegne, segue l’utilizzo di funzionalità integrate per comunicare con i clienti e da task quotidiane come la conferma dell'avvenuta consegna, rispettivamente con il 39 e il 35%. Invece, solo il 20%, utilizza i tool di scansione per trovare i pacchi che necessitano di un ritiro curbside.

Indipendentemente dal device adoperato, molti di essi non riescono a sfruttare appieno il potenziale della loro tecnologia: il 43% dei 1.200 intervistati li utilizza solo per due, o meno, attività operative. 

 

(descrizione)Stress? Sempre peggio

La ricerca precedente di Scandit aveva rivelato che la maggior parte dei delivery driver è sotto pressione. Questo insight conferma la situazione attuale, poiché il 66% ha affermato che gli viene richiesto di lavorare più rapidamente e il 68% ha riferito che il numero di consegne è aumentato negli ultimi cinque anni. Abilitando gli smartphone alla smart data capture, le aziende di delivery potrebbero offrire una scansione migliore, più semplice e una maggiore funzionalità per supportare i driver in difficoltà, senza dover ricorrere alla complessa e costosa dotazione di più dispositivi.

 

Pony vecchio stile

I delivery driver italiani sono i meno avvezzi alla tecnologia; solo il 22% sceglie un ruolo in base al tipo di tecnologia che gli viene fornita per svolgere il proprio lavoro. Lo stipendio e la reputazione dell’azienda sono tra i fattori più considerati (rispettivamente 34% e 33%), seguiti dall’equilibrio tra lavoro e vita privata e dai benefit (rispettivamente con il 31% e 25%).

“La seconda edizione del nostro Global Delivery Insight, focalizzato sulle tecnologie a supporto dei corrieri, fa un quadro preciso della situazione che questi lavoratori dell’ultimo miglio stanno affrontando.” ha affermato Maurizio Costa, Key Account Manager di Scandit Italia. “Mentre l’innovazione cresce e si diversifica, Scandit rende disponibili tecnologie come la smart data capture che possono semplificare e potenziare le attività quotidiane dei delivery driver. Spetta ora alle aziende implementare la giusta tecnologia per migliorare questa situazione”.

 

La certificazione della consegna

La richiesta più comune per gli intervistati (44%) è quella di fornire una conferma dell'avvenuta consegna. Confrontando l'attività dei corrieri che utilizzano un dispositivo apposito, con quella di chi utilizza uno smart device, questi ultimi sfruttano maggiormente le funzionalità integrate per comunicare con i clienti (46% dei driver/smart device contro il 31% con dispositivo dedicato), per accedere alla navigazione e alla guida del percorso (45% contro 34%) e per fornire servizi di verifica dell'età o dell'identità allo sportello (33% contro 32%). 

Tuttavia, nonostante il 66% abbia riferito un incremento del carico di lavoro con nuove attività negli ultimi cinque anni, come le consegne ai centri pick-up drop-off (PUDO), il pagamento alla consegna o la verifica dei documenti di identità, la maggior parte degli intervistati non utilizza i propri dispositivi per le operazioni più comuni. Anche tra gli utenti di smart device, dove le funzionalità potenziali sono più ampie, il 67% non è ancora stato abilitato dalle proprie aziende a utilizzare dispositivi per la verifica dell'età. E, rispettivamente il 73% e il 75%, non può avvalersi di smart device per localizzare i pacchi o caricare i propri furgoni. Questa funzionalità può essere fornita dalle principali soluzioni di smart data capture, che possono servirsi della realtà aumentata per aiutare i lavoratori a svolgere le loro attività.

Poco più della metà (53%) delle aziende del settore delivery che forniscono uno smartphone aziendale non consente ai corrieri di utilizzare il dispositivo a livello personale, cosa che potrebbe cambiare, dato che il 26% di essi cita la tecnologia fornita dal datore di lavoro come un fattore chiave per la scelta del posto di lavoro.