Intervista all'AD di FS Logistix Sabrina De Filippis
Il Gruppo FS lancia la piattaforma digitale per la logistica integrata
Ferrovie dello Stato Italiane ha lanciato una delle iniziative più ambiziose degli ultimi anni nel settore del trasporto merci: la nuova piattaforma digitale integrata di FS Logistix. Obiettivo? Ricoprire entro il 2029 il ruo- lo di ‘freight forwarder’ per rilanciare il settore della logistica in Europa. Con un investimento di oltre 2,16 miliardi di euro, il Piano Strategico 2025-2029 del Gruppo FS mira a sviluppare un ecosistema logistico integrato, sostenibile e intermodale. Un progetto già in fase avanzata che si fonda su tre direttrici principali: digitalizzazione, potenziamento degli asset ferroviari e terminalistici, e integrazione intermodale ferro-gomma-mare. La piattaforma fslogistix.com è oggi operativa e rivolta a clienti B2B, a cui offre un servizio end-to-end per il trasporto merci. Consente di pianificare, gestire e monitorare ogni fase del trasporto, dal primo all’ultimo miglio, attraverso una sola interfaccia digitale. Il funzionamento è semplice quanto rivoluzionario: l’utente inserisce la richiesta (ad esempio: trasportare una merce da Latina a Duisburg) e la piattaforma restituisce in tempo reale un percorso completo che integra trasporto su gomma, movimentazione ferroviaria e, se necessario, supporto terminalistico e marittimo. Il risultato è un'esperienza logistica fluida con una riduzione significativa della frammentazione dei servizi. Per conoscere tutti i dettagli Vie&Trasporti ha incontrato l’AD di Fs Logistix Sabrina De Filippis.
Parliamo del lancio della nuova piattaforma digitale di FS Logistix: di cosa si tratta e quali sono i vantaggi?
«Abbiamo lanciato la nostra nuova piattaforma digitale integrata per il trasporto merci end-to-end, uno dei primi risultati concreti e tassello indispensabile del Piano Strategico 2025–2029 della logistica del Gruppo FS, un piano che aggiorniamo costantemente per adattarlo alle evoluzioni del mercato. La suite rappresenta un importante passo avanti nella digitalizzazione dei processi operativi e commerciali delle società logistiche del nostro Gruppo. Si tratta di uno strumento pensato per i clienti B2B, che consente loro di pianificare e acquistare con un’unica interfaccia un servizio di trasporto completo, dal primo all’ultimo miglio, con una gestione centralizzata e semplificata. L’esperienza per il cliente è fluida: con un solo clic è possibile attivare un servizio che integra ferrovia, terminal e, ove necessario, trasporto su gomma, gestendo anche attività accessorie come la manovra ferroviaria. Questo sistema risponde non solo alle esigenze del mercato nazionale, ma anche a quelle internazionali, offrendo una logistica realmente integrata e personalizzata».
Gli investimenti annunciati puntano a favorire il modal shift: quali sono le azioni che state portando avanti per concretizzarlo?
«Oggi copriamo sette filiere industriali con oltre 20 servizi logistici differenti, e questo richiede un cambio di paradigma culturale. La logistica del futuro deve necessariamente puntare su intermodalità e multimodalità. Il trasporto ferroviario resta centrale, soprattutto per i collegamenti nazionali e internazionali di media e lunga percorrenza. Gli attuali investimenti infrastrutturali in Italia e in Europa vanno proprio in questa direzione, rafforzando la rete ferroviaria sia per le merci che per i passeggeri. Il nostro piano strategico prevede oltre due miliardi di euro di investimenti, che coinvolgono non solo gli asset ferroviari, come locomotive e carri di ultimissima generazione, ma anche mezzi su gomma e via mare. Abbiamo già inserito nella nostra flotta 135 nuove locomotive, circa 2.000 carri merci e oltre 40 camion green. A questo si aggiunge una nave ibrida, già operativa nello Stretto di Messina, attraverso la nostra società Blueferries. Parallelamente, investiamo in modo significativo nello sviluppo e nell’ammodernamento dei terminal. Così come una stazione ferroviaria è strategica per la mobilità dei passeggeri, i terminal sono nodi cruciali per la logistica merci. Vogliamo che gomma, ferro e mare si integrino perfettamente. Stiamo costruendo nuovi terminal come Milano Smistamento e rinnovando quelli esistenti. Infine, una parte consistente degli investimenti è dedicata alla digitalizzazione: oggi non è più pensabile un’intermodalità efficace senza un’infrastruttura digitale in grado di connettere ogni fase del trasporto».
Tra i mezzi green, avete menzionato una nave e oltre 40 mezzi su gomma. Sono totalmente elettrici?
«Quando parliamo di ‘green’, ci riferiamo a differenti sistemi di alimentazione. Nel caso dei camion, utilizziamo motori diesel di nuova generazione, a basso impatto ambientale e alimentati con carburanti green come l’HVO. La nostra nave, invece, è un mezzo ibrido che garantisce un impatto ambientale quasi nullo e, grazie alla trazione elettrica, emette zero emissioni durante le manovre in porto».
L’innovazione tecnologica è al centro della trasformazione logistica. In che modo sta cambiando la gestione dei vostri terminal?
«Attualmente gestiamo 19 terminal in Italia, uno in Danimarca e uno in Germania e, da settembre, partecipiamo anche in quota al 30 per cento in un terminal ad Anversa. Questi poli rappresentano il cuore pulsante dell’intermodalità e, per questo, stiamo intervenendo su due fronti. In quelli più datati stiamo procedendo con lavori infrastrutturali e tecnologici di ammodernamento. Nei più recenti, ci stiamo concentrando sull’introduzione di sistemi digitali avanzati per la gestione dei flussi. Stiamo sviluppando una piattaforma gestionale interna che consente di coordinare in tempo reale l’ingresso e l’uscita di treni, mezzi su gomma e container marittimi. L’obiettivo è garantire massima efficienza e interoperabilità tra i vari vettori. Entro il 2026 il nuovo Terminal di Milano Smistamento, pensato per i traffici intermodali tra Italia ed Europa, in collaborazione con la società svizzera Hupac, sarà completamente operativo».
Quindi, esistono due piattaforme digitali distinte?
«Esattamente. La prima, già attiva, è la piattaforma al servizio dei clienti, pensata per consentire la pianificazione di trasporti integrati in modo semplice e intuitivo. Un cliente può, ad esempio, richiedere un trasporto da Latina a Duisburg: la piattaforma propone l’intero percorso, suggerendo il trasferimento su gomma fino a Pomezia, poi il trasporto ferroviario fino in Germania, e infine la distribuzione finale con mezzi su gomma per l’ultimo miglio. La seconda, invece, è in fase di sviluppo e riguarda la gestione interna dei terminal. Si tratta di uno strumento pensato per noi, per migliorare l’efficienza operativa e garantire che l’intermodalità si traduca in processi rapidi, sicuri e sincronizzati. In sostanza, gestiamo due dimensioni parallele: quella industriale-operativa interna, che punta al- l’efficientamento e alla riduzione dei costi, e quella commerciale, rivolta ai clienti, con l’obiettivo di offrire servizi di alta qualità e competitività».
Come cambia la logistica urbana con questo progetto?
«Per la prima volta abbiamo incluso anche la logistica urbana nel nostro piano industriale, ampliando così la nostra presenza su tutta la catena logistica. L’obiettivo è quello di servire le attività commerciali nei grandi centri urbani come Roma, Milano, Torino, Firenze e Napoli, portando le merci fino ai negozi, farmacie, supermercati, ma non direttamente alle abitazioni private. Abbiamo, inoltre, avviato una start-up a Roma, Click&Log, in partnership con Laziale Distribuzione. L’hub si trova a San Lorenzo, nel cuore della città, ed è collegato con i magazzini di Pomezia. Le merci arrivano in treno, vengono trasferite via gomma a San Lorenzo, e da lì distribuite nel centro urbano con mezzi elettrici e, a breve, anche tramite cargo bike. Grazie a questa iniziativa, presidiamo anche l’ultimo tratto della catena logistica. Non solo il B2B, ma anche il B2C. È un progetto che risponde pienamente ai tre criteri della sostenibilità: ambientale, sociale ed economica».


