La tre giorni bolognese dedicata alla refrigerazione ospita la seconda tappa di Frigo’N’Motion, il tour italiano che riunisce lungo la strada gli specialisti del freddo.
Nel suo intervento ‘ATP in Italia’, Daniel Grimaldi di Gruppo Torello fotografa un “parco veicolare obsoleto e inquinante, con 17.529 trainati di cui oltre il 60 per cento è di proprietà di produttori che possiedono un solo mezzo e intendono il trasporto come strumento necessario”. Apre una finestra sull’Europa Giuliano Caselli, Tecnea Cemafroid, ricordando che persino “per la flotta francese, 150mila veicoli a temperatura controllata censiti nel 2022 e un’età media di cinque anni, ce ne vorranno almeno dieci per arrivare a una sostituzione completa del ‘vecchio’ F-Gas”.
Un caso di successo quello esposto da Riccardo Accorsi, ricercatore dell’Università di Bologna, che ha creato per Melinda delle celle di stoccaggio in epigeo, con un risparmio calcolato del 50 per cento.
Vanno sul ‘pesante’ Marco Napolitano e Matteo Pastorino di Daikin-Zanotti: ecco dunque “Daikin Van Electric per le consegne dell’ultimo miglio e i semi-rimorchi refrigerati Daikin Exigo che garantiscono capacità frigorifera massima sia con alimentazione elettrica sia con alimentazione diesel”. Alla luce della richiesta crescente di installare la cella frigorifera su un veicolo elettrico, Francesco Codispoti e Ismaele Iaconi di Lamberet sposano la separazione netta tra i due componenti: “In caso di mix, infatti, diventerebbe più difficile stabilire a chi compete risolvere un eventuale problema”.
In chiusura Alessandro Rade, MAN Italia: “Contribuire a ridurre gli effetti del cambiamento climatico non vuol dire trucks elettrici per tutti ma trovare un equilibrio tra elettrico, idrogeno, biogas… Soprattutto, occorre trasformarsi da venditori di veicoli in venditori di servizi”.
Improntato su normative e nuove tecnologie il secondo talk, con Marco Federzoni di Bridgestone Mobility Solutions spiegare che “Webfleet Cold Chain offre piena visibilità sul parco veicoli refrigerato con informazioni sempre aggiornate, in modo da proteggere i prodotti sensibili alle variazioni di temperatura e di rispettare la conformità della catena del freddo”. Valerio Guatta Caldini, Euroengel, illustra uno studio condotto con l’Università di Brescia secondo cui “la soluzione Coldtainer, unità refrigerata portatile realizzata in polietilene, abbatte il consumo di carburante del 33-34% per il trasporto fresco e del 37-38% per il trasporto surgelato”.
Guarda al futuro, che passa per un aggiornamento dell’Accordo ATP, Bruno Cortecci di Unece/Plastoblok. Tanti i temi sul tavolo dei 52 Paesi membri, ma ricordiamo che “ATP è un accordo scritto sulla pietra, si cambia solo all’unanimità”. “Questo mondo sta diventando complicato”, chiosa Marco Masini, di Asercom, riferendosi al nuovo regolamento F-Gas che, sulla base di una supposta tossicità dei Pfas, li metterebbe fuori legge. “I Pfas non sono tutti brutti, se diecimila molecole venissero eliminate completamente torneremmo all’età della pietra”.
Un’era lontana anni luce da quella in cui si muove Stefano Brivio, MGH, che nell’innovazione digitale vede “un’arma anticrisi”, nel piano Industria 5.0 “un’opportunità di crescita aziendale”, e annuncia “un focus specifico sul trasporto refrigerato. Il cliente ha bisogno di dati? Le motrici e gli allestimenti li forniranno e noi li faremo dialogare”.
Chiude il convegno Giuseppe Perrotta, di Agorà, con una riflessione che chiama in causa chi non c’è: i giovani allievi di laboratori, academy, scuole che formino i tecnici in grado di lavorare sui gruppi frigoriferi, i tecnici che servono alle aziende. “OITAF può fare da traino per la creazione di queste academy?”.