Carico e scarico merci: la norma è chiara e inderogabile
Nelle ultime ore stanno circolando interpretazioni secondo cui la nuova disciplina sui tempi di attesa al carico e scarico sarebbe derogabile tramite accordi contrattuali. Una tesi che non trova alcun fondamento nel testo normativo né nella struttura tecnica della riforma introdotta dal D.L. 73/2025.
La nuova formulazione dell'art. 6-bis del D.Lgs. 286/2005 presenta un impianto che non consente riduzioni pattizie. Il legislatore ha eliminato ogni riferimento alla derogabilità presente nel testo precedente e ha costruito una disciplina chiusa e tipizzata, con valori uniformi: 90 minuti di franchigia dall'arrivo del veicolo, 100 euro di indennizzo automatico per ogni ora o frazione, criteri omogenei per la tracciabilità degli orari e responsabilità solidale tra committente e caricatore. Questi elementi definiscono la norma come standard minimo inderogabile, legato a interessi generali quali la sicurezza della circolazione, il rispetto dei tempi di guida e riposo, la prevenzione del dumping contrattuale e la continuità del servizio.
Sostenere che tali parametri possano essere ridotti con accordi privati significa ignorare la ratio della riforma e riaprire le distorsioni che il legislatore ha voluto correggere. Qualsiasi interpretazione diversa è tecnicamente fragile e strategicamente miope. La norma non è una minaccia, ma una opportunità concreta per rendere la logistica più efficiente: piazzali organizzati, meno attese improduttive, più produttività e maggiore sicurezza per gli autisti. Una logistica che funziona rende più forte l'industria che serve ogni giorno. Dove la logistica è rispettata, l'industria compete.
È inoltre necessario ricordare che pressioni o ricatti verso i trasportatori – come far intendere che chi applica la norma rischia di perdere commesse – sono comportamenti irresponsabili e potenzialmente rilevanti anche sul piano penale, come già evidenziato da provvedimenti dell'autorità giudiziaria in altri contesti, inclusi casi affrontati dalla Prefettura di Milano. Ignorare o aggirare norme che intervengono su sicurezza e organizzazione del lavoro significa esporsi a rischi seri per imprese e dirigenti.
"È il momento di applicare la legge, non di deformarla – ha detto Alessandro Peron, Segretario Generale FIAP –. Questa norma non penalizza nessuno: aiuta la logistica e rafforza l'industria. Applicarla correttamente significa investire nella competitività del Paese e nel rispetto delle persone che lavorano nelle nostre filiere."


